Il valore catastale nell’atto di compravendita

Il valore catastale nell’atto di compravendita

Quando si compra casa e si chiede un mutuo, avvalendosi della consulenza di un notaio, si deve necessariamente tenere conto, oltre alle spese d’acquisto, anche di quelle dello studio professionale.

Gli onorari

Queste spese notarili per la compravendita e il mutuo sono direttamente proporzionali al prezzo dell’immobile indicato nell’atto (per la prima) e all’ipoteca fatta come garanzia del secondo (l’ammontare dell’ipoteca solitamente è il doppio del mutuo).

Tasse statali

Al compenso da dare al notaio per le sue prestazioni, si devono considerare anche le tasse da pagare allo Stato, che possono variare di molto a seconda che si acquisti da un privato o da una ditta di costruzioni (in questo caso l’atto è soggetto a IVA), che sia una prima o seconda casa, che l’immobile sia a uso abitativo o commerciale.
Base imponibile e valore catastale

Chi compra può chiedere al notaio che, al fine di determinare le tasse di registro, sia considerato come base imponibile il valore catastale dell’immobile, senza considerare, quindi, l’importo scritto, in accordo fra le parti, nell’atto di compravendita. In questo caso, l’atto deve includere anche il valore catastale e, se è su questo che la compravendita è tassata, allora gli oneri del notaio devono essere diminuiti del 30%.

Come fare il calcolo delle tasse

Se si acquista un immobile messo in vendita da un privato, come prima o seconda casa, per sapere quanto pagherà di tasse, si deve calcolare il valore catastale: questo è dato dal prodotto fra la rendita catastale e 115,5 se è una prima casa, o 126 se è una seconda casa. Una volta ottenuto il valore catastale, le tasse saranno calcolate come segue:

  • Per la prima casa la formula è valore catastale x 2% per l’imposta di registro + 50 euro di tassa ipotecaria fissa + altri 50 euro di tassa catastale fissa.
  • Per la seconda casa la formula è valore catastale x 9% per l’imposta di registro + 50 euro di tassa ipotecaria fissa + altri 50 euro di tassa catastale fissa.

Esempio

Se s’ipotizza un immobile acquistato come prima casa che ha una rendita catastale di 300 euro, applicando la suddetta formula, le tasse saranno le seguenti:

(300 x 115,5 = 46.200) x 2% + 50 + 50 = 793 euro

Se, invece, si compra un immobile come seconda casa, terza o altra casa, nella formula bisogna sostituire 126 a 115,5 e 9% a 2%.

Se si compra un immobile messo in vendita da un’impresa costruttrice, se è prima casa si applicano:

  • L’IVA del 4%.
  • Imposta di registro fissa di 200 euro.
  • Imposta d’ipoteca fissa di 200 euro.
  • Imposta catastale fissa di 200 euro

Se non è prima casa si applicano le stesse di cui sopra, fatta eccezione per l’IVA, che sale al 10%, o addirittura al 22% se l’immobile è di lusso.